Giacomo Fenocchio – Barolo Docg. “VILLERO” 2019

63,20

Claudio Fenocchio vinifica con mano sicura, senza consultazioni, in modo tradizionale e con minimi interventi in cantina, ottenendo vini sinceri, rispettosi del terroir e dell’annata; vini lontani dall’omologazione, ma incredibilmente affascinanti per i loro sapori e profumi intensi: in una parola, unici. Le parole di Claudio spiegano la filosofia alla base della produzione di queste perle del vino piemontese: “Il nostro lasciato cinque mesi in tini di acciaio inox e due anni in botti di rovere di grande capacità e viene affinato in bottiglia per un anno. Evita quindi il passaggio in barriques, che sarebbe inaccettabilmente aromatizzante, per mantenere il carattere unico del vino. Il passare del tempo regalerà aromi complessi e intriganti, per palati pronti a cogliere il piacere di aspetti mai scontati.Rosso granato intenso con riflessi rubini, profumo di intensi sentori fruttati di prugne e frutti di bosco, delicata nota speziata.

Il colore è rosso granato intenso con riflessi rubino, dall’aspetto brillante e vivace. Il profumo è complesso e ricco di sentori di frutta, floreali, spezie, sottobosco e prugne. Ha un sapore intenso con tannini dolci e un lungo retrogusto. Il Barolo Villero si esprime con il suo caratteristico profumo stimolante accompagnato da un sapore secco, ma caldo ed elegante che conserva a lungo

Valutazioni:   Raffaele Vecchione     94/100     Wine Front  95/100

Quando bere:    2024/2038

 

Disponibile

Descrizione

E’ una storia di integrità produttiva e di sacro rispetto per il territorio, quella della cantina Giacomo Fenocchio di Monforte d’Alba. Da oltre cinque generazioni questa famiglia di viticoltori mantiene nel proprio DNA la tradizione dei barolisti più puri, di quelli che non seguono le mode o svendono la propria filosofia alle logiche del mercato. Dieci ettari nel cuore del Barolo allevati, oggi, con cura paterna da Claudio Fenocchio, viticoltore autentico, che entra in vigna ogni sacrosanto giorno che Dio manda in terra.  Quattro Cru con caratteristiche geologiche differenti: c’è il Cannubi, con terreni marnosi e una cospicua presenza di sabbia; il Villero, ricco di ferro, con sedimenti calcarei e argillosi; il Castellero, simile al Cannubi con una prevalenza di sabbie gialle, e il Bussia, che ha presenza calcarea e di tufacei bluastri. In casa Fenocchio non sono ammesse scorciatoie nella produzione dei Barolo, con un lavoro selettivo che parte dalla vigna per andare in cantina con fermentazioni completamente naturali, lieviti indigeni e temperature, che si mantengono costanti solo con i rimontaggi giornalieri. Anche l’uso dei legni è misurato, senza fare sconti al tempo di affinamento attraverso l’uso furbo delle barrique, tanto amate da certi produttori dell’ultima ora.

Barolo Fenocchio, al contrario, si fanno attendere, crescono in maniera millimetrica, ma costante, con un’invidiabile potenzialità evolutiva nel tempo. “I nostri Barolo restano cinque mesi in tini di acciaio inox e due anni in botti di rovere di Slavonia di grandi capacità (fino a 50 hl ) per poi essere affinati in bottiglia per un anno. Si evitano i passaggi in barrique che sarebbero eccessivamente aromatizzanti, per mantenere il più possibile il carattere unico di questo vino”. Vini integrali, che parlano piemontese stretto, per farsi capire nel calice con onestà cristallina. Nessuna deroga alla tradizione, la serietà qui si chiama Fenocchio.

Informazioni aggiuntive

Carta dei Vini

Produttore

Anno

Vitigni

Regione

Paese

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Gradazione