E. Pira & Figli Chiara Boschis – Barolo Docg. “MOSCONI” 2019 Magnum
208,60€
Il Barolo Mosconi è ottenuto con la vinificazione in purezza del vigneto più vecchio facente parte dell’omonima proprietà situata a Monforte d’Alba. Il terreno è tipicamente Elveziano di formazione più antica. Si tratta di marne calcareo argillose con una colorazione che tende leggermente al grigio, che si alternano ad arenarie silicee. In alcune zone la presenza di calcio carbonato e ferro conferisce una nota cromatica più calda ed una leggera tendenza al rosa. Questi suoli, siti ad un’altitudine di circa 400mt slm., conferiscono grande struttura e caratteristiche tipiche del Barolo da lungo invecchiamento. Il colore è rosso bruno intenso; il profumo è generalmente molto aperto con sentori floreali, di frutta matura, ed alcune note speziate. In bocca si avverte la struttura maestosa di un vino saldo, asciutto e vellutato.
Invecchiamento: almeno 2 anni in piccole botti di rovere francese, leggermente tostate ed 1 anno circa di affinamento in bottiglia.
“Molte spezie e terra con frutti di bosco scuri al naso. Corposo con tannini fini e setosi e un finale lungo e saporito con more e cannella. Texture vivace e setosa sul finale. Migliore dopo il 2026, ma già un piacere da degustare Ora.” JAMES SUCKLING
“Il Barolo Mosconi 2019 è il più forte dei tre Barolo della gamma. Trasuda l’oscurità Monforte e l’intensità virile fin dal primo sorso. Amarena, prugna, moka, salvia, catrame, lavanda e spezie conferiscono al 2019 molto carattere . Questo è uno dei vini più eleganti che abbia mai assaggiato da Mosconi, un sito non naturalmente adatto alla finezza.” VINOUS
“Un rosso fresco e saldamente strutturato con ciliegia e lampone al centro, incorniciato da sapori di menta, catrame e ferro. Spalle larghe, con una solida matrice di tannini che dominano il finale oggi. Contiene molta frutta matura, quindi sii paziente.” WINE SPECTTATOR
“Imbottigliato durante la luna piena di agosto, il vino è impeccabilmente equilibrato e luminoso con frutta scura, amarena, spezie e trucioli di matita. La struttura tannica del vino è impressionante e su Mosconi si può contare per un lungo potenziale di invecchiamento.”
ROBERT PARKER
“Colore rubino brillante e intenso con un bordo delicatamente ravvivante. Al naso frutti di bosco maturi, cedro e liquirizia, che ricordano il cioccolato al latte e la cera di candela, con un retrogusto di incenso, mirtilli rossi e rosmarino. Un ingresso sapido al palato, con un finale avvincente , tannini fitti e acidità puntuale, come da un unico stampo, continuano a ritornare, di grande lunghezza, molto armonico.” FALSTAFF
“Un Barolo dalla struttura imponente. Al naso presenta note di mirtillo, un accenno di ginepro, polvere di liquirizia e arancia amara. Al palato i tannini sono speziati, poi ritornano la frutta e gli agrumi e un accenno di sottobosco.” LUCA GARDINI
Valutazioni: Robert Parker 98/100 Wine Spectator 95/100 Vinous 98/100 Falstaff 97/100
James Suckling 96/100 Luca Gardini 97/100
Quando bere= 2025/2050
Solo 1 pezzi disponibili
Descrizione
I Pira erano un’antica famiglia di viticoltori, citati nei registri parrocchiali fin dal XVII secolo, che divennero anche vinificatori tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Gigi Pira, leggendario esponente della vecchia scuola di produzione, creava i suoi vini assemblando le uve provenienti dai propri appezzamenti di Cannubi, San Lorenzo e Via Nuova. Egli sosteneva che, come le mucche devono brucare nei pascoli migliori per produrre un ottimo latte, per il vino si devono scegliere solo i migliori vigneti. Ma l’attaccamento di Pira alla tradizione non si fermava qui: egli infatti fu l’ultimo vinificatore rimasto ad effettuare la pigiatura a piedi e la produzione senza il sostegno di alcun mezzo tecnico. Dal 1980 la continuità è stata garantita da Chiara Boschis e i genitori Franco e Ida, già legati ai Pira da profonda amicizia e reciproca stima e rappresentanti una storica famiglia di produttori di Barolo dal ‘700, ora giunta alla 9a generazione. Chiara dopo la laurea ha iniziato a seguire a tempo pieno la sua passione per il vino e per il suo mondo, diventando dalla fine degli anni ’80 una delle prime donne produttrici di Barolo. Occupandosi di questa “piccola grande Casa” ha portato una ventata di rinnovamento in cantina e nello stile di produzione. Dal 2010, nella proprietà dell’azienda, a Chiara si è unito il fratello Giorgio che condivide con lei la grande passione per il lavoro in vigna e in cantina, forte anche lui di un’esperienza trentennale. Il lavoro sulle viti, rigorosamente manuale, è svolto con estrema cura e rispetto dell’ambiente, seguendo i dettami della coltivazione biologica, per la quale l’azienda è certificata dalla vendemmia 2014. La produzione è molto limitata (circa 40.000 bottiglie annue), provenienti da uve di produzione diretta.
Informazioni aggiuntive
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