• Tenuta dell’Ornellaia – Toscana Igt. “MASSETO” 2001

    1.181,90

    Trattativa riservata

    In pochi anni il Masseto 2001 è diventato uno dei vini italiani più da collezione, e questa degustazione ha confermato che è pienamente degno dei riconoscimenti ricevuti. Il 2001 è un Masseto straordinario, ricco di strati di frutta vibrante mescolati a suggestioni finemente sfumate di minerali, mentolo ed eucalipto. Di grande concentrazione e lunghezza al palato, è un vino potente che necessita di almeno qualche altro anno di affinamento.  Il 100% Merlot Masseto, invece, ha dimostrato di essere un vino di maggiore singolarità. La sua personalità unica e inconfondibile emerge sempre, soprattutto in una serie di annate molto diverse, come attesta questa verticale. Il vigneto Masseto misura circa 7 ettari. Posto su una collina in dolce pendenza, il vigneto è diviso in tre sezioni che contengono diversi tipi di terreno a base argillosa. La struttura del Masseto deriva dalla porzione centrale del vigneto (Masseto Centrale), dove il terreno è più compatto. Verso la parte alta della collina (Masseto Alto) i suoli contengono una maggiore percentuale di rocce e quindi danno vini più aromatici. Il tratto inferiore del vigneto, denominato “Masseto Junior”, è anche il più recente ad essere impiantato. Secondo Raspini il frutto di queste viti fa da ponte tra le qualità dei vini della parte centrale e superiore del vigneto e serve così a dare a Masseto la sua finezza ed equilibrio. C’è anche una piccola quantità di frutta che proviene dall’appezzamento di “Vigna Vecchia” da cui proviene il Merlot che viene utilizzato per l’Ornellaia. Ogni parcella viene raccolta e vinificata separatamente. La fermentazione e la macerazione durano in genere circa 25 giorni, a piacimento, a seconda della qualità del frutto, dopodiché i vini vengono trasferiti in barriques 100% nuove di rovere francese per la fermentazione malolattica. I vini trascorrono 12 mesi in rovere prima di essere assemblati, dopodiché il blend finale trascorre altri 12 mesi in rovere prima di essere imbottigliato. Tenuta dell’Ornellaia è senza dubbio una delle proprietà blue-chip d’Italia. La splendida e tentacolare tenuta si trova a Bolgheri nella Maremma Toscana.

    Wine Spectator
    Meravigliosi aromi di more, lamponi e tabacco fresco, con un pizzico di frutta esotica. Corposo, con un sacco di tannini vellutati e un finale lungo e lungo. Davvero molto setoso. Un rosso splendido, seducente, di classe. Un monumento alla Toscana. Strati e strati di frutta e tannini. Forse il più grande rosso toscano di sempre

     

    Valutazioni:  Wine spectator   100/100     James Suckling  100/100       Falstaff   100/100

    Quando bere:   2007/2026

    Dato il loro valore, le bottiglie di pregio come questa non sono soggette a eventuali promozioni.

  • Antinori-Tenuta Tignanello – Toscana Igt. “TIGNANELLO” 2001

    248,00

    Tenuta Tignanello si trova nel cuore del Chianti Classico, sulle morbide colline racchiuse tra le valli della Greve e della Pesa e si estende per 319 ettari di terreni, con circa 130 ettari vitati. Tra i suoi vigneti, due tesori: il vigneto Tignanello e il vigneto Solaia che si estendono sulla medesima collina, su terreni derivanti da marne marine del Pliocene con calcare e scisto, e godono di giorni caldi e notti fresche durante la stagione della crescita.

    È stato il primo Sangiovese ad essere affinato in barriques, il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali (quali il Cabernet), e tra i primi vini rossi nel Chianti Classico a non usare uve bianche. Tignanello è una pietra miliare. È prodotto con una selezione di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc

    Falstaff
    Annata 2001 Degustata: Febbraio 2012
    Rubino intenso granato, riflessi violacei. Bacche nere, tannini decisi, alcune verdure da cucina. Consistenza vellutata-elegante, dolce e lunga, grande potenziale. Una Gemma. Durerà a lungo.

    Valutazioni:      Robert Parker    93/100           Falstaff      92/100

    Dato il loro valore, le bottiglie di pregio come questa non sono soggette a eventuali promozioni.

     

     

  • Antinori – Tenuta Guado al Tasso-Bolgheri Doc. Superiore “GUADO AL TASSO” 2001

    139,30

    Tenuta Guado al Tasso si trova nella piccola e prestigiosa DOC di Bolgheri, sulla costa dell’Alta Maremma, a un centinaio di chilometri a sud-ovest di Firenze. Questa denominazione ha una storia relativamente breve (nasce nel 1994) ma vanta di una fama internazionale come nuovo punto di riferimento nel panorama enologico mondiale. I vigneti di Guado al Tasso sono composti prevalentemente con uve di Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Cabernet Franc, Petit Verdot e Vermentino, quest’ultimo coltivato sia a bacca bianca che a bacca nera. Godono di un clima mite per la vicina presenza del mare: le brezze costanti mitigano le calure estive e i rigori dell’inverno, puliscono il cielo e tengono alto l’indice di insolazione.

    Rosso rubino scuro, è un vino dall’ampio impatto olfattivo, con note di menta, caffè, prugna e spezie in costante evoluzione. Al palato la trama dei tannini è straordinariamente fitta e setosa. Un vino profondo e lungo, di grande eleganza.

     

    Valutazioni:    Wine Spectator    93/100        Robert Parker     96/100

    Quando bere:    2010/2026

     

  • Vietti-Barolo docg. Cru”LAZZARITO” 2001 Magnum

    298,00

    Vigneto: singolo in Lazzarito di Serralunga d’Alba, con 4.500 piante per ettaro di 35 anni di età. Lazzarito è una favolosa conca con esposizione sud-ovest, con terreno calcareo-argilloso. Superficie di 1.5 ettari.

    Vinificazione: macerazione a freddo pre-fermentativa per 48 ore. Fermentazione alcolica per 11 giorni in tine aperte di acciaio ad una temperatura tra 28-34 °C, con due-tre fungature giornaliere, un “delestage” al giorno e due rimontagli all’aria. Malolattica in Barriques e batonnage per 4 mesi. Dopo 14 mesi di affinamento in barriques, resta per altri 12 in botti di Slavonia. Imbottigliamento senza filtrazione ad agosto 2004.

    94 punti Wine Spectator

    Carichi di frutta matura qui con spezie e ciliegie. Corposo, con tannini vellutati e un finale lungo e lungo. Questo è grande e gommoso, ma equilibrato con molta frutta. Mi piace tanto quanto il 2000. (10/2005)

    92 punti Wine Advocate di Robert Parker

    Il Barolo Lazzarito 2001 è il più oscuro di questi vini. Si apre con un naso penetrante di rovere tostato, ciliegie sotto spirito, mentolo, minerali e catrame. Il Lazzarito è un vino ben concepito che combina un frutto scuro e arretrato di Serralunga e un approccio molto moderno in un insieme convincente, con un’eccellente lunghezza e persistenza al palato. C’è notevolmente più estratto nel frutto qui per sostenere la quercia. (10/2006)

    Dato il loro valore, le bottiglie di pregio come questa non sono soggette a eventuali promozioni.

     

  • Roberto Voerzio-Barolo Docg. “VECCHIE VITI DEI CAPALOT E DELLE BRUNATE” 2001 Magnum

    433,50

    Trattativa Riservata

    Il Barolo Vecchie Viti Capalot e delle Brunate fu prodotto dal 1995 a metà anni 2000 solamente in formato magnum, il migliore per la conservazione dei vini. Due micro pezzi di vigna unite, tutte situate a La Morra, ma con caratteristiche diverse: Capalot da vini eleganti ma con un tannino asciutto, Brunate gode di un’esposizione perfetta a sud e dona nebbioli seppur profumatissimi ma di carattere leggermente più duri. Il vino svolge un affinamento per 24 mesi in barrique, più un lungo affinamento in acciaio e bottiglia. Un Barolo di struttura, note balsamiche, austero, raffinato, con grande dolcezza sul finale

    Note Produttive: fermentazione in vasche di acciaio. Affinamento in barrique per 24 mesi e 8 mesi in vasche di acciaio.

    Valutazioni:     Robert Parker     96/100        Wine Spectator    94/100

    Quando bere:  2013/2026

    Dato il loro valore, le bottiglie di pregio come questa non sono soggette a eventuali promozioni.

     

  • Domenico Clerico – Barolo Docg. “PAJANA” 2001

    106,20

    Il nome di questo vino svela l’importanza del vigneto: il “Ciabot” è una casa nelle vigne, quasi un ricovero degli attrezzi; mentre “Mentin” è il proprietario da cui Domenico acquistò questo appezzamento. Il nome della vigna dopo il cambio di proprietà è rimasto lo stesso, come tradizione vuole: i proprietari passano, la terra invece rimane.
    La Vigna porta alto il suo nome e rende grande chi ha la fortuna di lavorare con lei.

    Wine Spectator

    Aromi e sapori di mora, spezie e cioccolato seguono un palato corposo, con tannini gommosi e un finale lungo e lungo. Grande. Mi piace più del 2000 per questo vigneto. Solido come una roccia

    Un altro gran vino, frutto di un’annata eccezionale. Pajana è una parcella del vigneto Ginestra, ritenuta dal produttore di potenziale maggiore

    Valutazioni:   Wine Spectator   95/100     

     

    2

  • Domenico Clerico – Barolo Docg. “CIABOT MENTIN GINESTRA” 2001 Magnum

    217,50

    Il nome di questo vino svela l’importanza del vigneto: il “Ciabot” è una casa nelle vigne, quasi un ricovero degli attrezzi; mentre “Mentin” è il proprietario da cui Domenico acquistò questo appezzamento. Il nome della vigna dopo il cambio di proprietà è rimasto lo stesso, come tradizione vuole: i proprietari passano, la terra invece rimane.
    La Vigna porta alto il suo nome e rende grande chi ha la fortuna di lavorare con lei.

    Rubino ricco e scuro; naso fine e intenso, leggermente di viola, nocciole tostate, un po’ di cioccolato e liquirizia; tannino denso e pieno alla base, si accumula potente, ma poi mostra anche note leggermente frondose nella zona posteriore, si asciuga, sembra così sovraestratto, potrebbe integrarsi bene con l’aumentare della maturazione.

    Valutazioni:   Wine Spectator   96/100     Robert Parker   95/100

     

  • ESAURITO

    Domenico Clerico – Barolo Docg. “CIABOT MENTIN GINESTRA” 2001

    91,50

    Il nome di questo vino svela l’importanza del vigneto: il “Ciabot” è una casa nelle vigne, quasi un ricovero degli attrezzi; mentre “Mentin” è il proprietario da cui Domenico acquistò questo appezzamento. Il nome della vigna dopo il cambio di proprietà è rimasto lo stesso, come tradizione vuole: i proprietari passano, la terra invece rimane.
    La Vigna porta alto il suo nome e rende grande chi ha la fortuna di lavorare con lei.

    Rubino ricco e scuro; naso fine e intenso, leggermente di viola, nocciole tostate, un po’ di cioccolato e liquirizia; tannino denso e pieno alla base, si accumula potente, ma poi mostra anche note leggermente frondose nella zona posteriore, si asciuga, sembra così sovraestratto, potrebbe integrarsi bene con l’aumentare della maturazione.

    Valutazioni:   Wine Spectator   96/100     Robert Parker   95/100

     

  • CONTERNO Fantino – Barolo Docg. “PARUSSI” 2001

    115,90
    Wine &. Spirits
    Questo vino stratifica ciliegia scura con anice e tartufo, puro sapore piemontese bilanciato da potenti tannini. Lungo e con grazia integrato, è quello che dovrebbe essere il Barolo. Viene coltivato su dieci ettari a Parussi, a Castiglione Falletto.
    The Wine Advocate/Robert Parker
    Il Barolo Parussi 2001 si apre con un naso elegante e borgognone di frutta dolce, fiori, minerali e sottobosco. Questo Barolo di peso medio mostra frutti rossi e amarena simili a Pinot Nero con note di mentolo e rovere tostato. Vino di grande finezza, il Parussi è il più delicato dei tre Barolo di questo produttore. Purtroppo il 2001 è l’ultima annata per questo vino, in quanto l’azienda non ha potuto rinnovare il contratto di locazione per il vigneto.
    Wine Spectator
    Aromi di funghi, carne e frutti di bosco. Corposo, con tannini fini e un finale setoso e carezzevole. Davvero molto bene. Un bel vino

    Valutazioni:

    Wine Spectator    92/100        Robert Parker  93/100         Wine &. Spirits      94/100

     

  • Bruno Giacosa – Barolo D.o.c.g. “LE ROCCHE DEL FALLETTO” Riserva 2001 Magnum

    1.609,50
    Da collezione privata, non fatturabile.

    Le Rocche del Falletto riserva di Serralunga d’Alba di Bruno Giacosa è uno dei Barolo più iconici del Piemonte, acquisendo la stimata statura del Monfortino di Giacomo Conterno e del Granbussia di Aldo Conterno praticamente al suo debutto nell’annata 1997. Le Rocche del Falletto Riserva costituisce un piccolo appezzamento del cru Falletto di Giacosa, situato all’apice del vigneto. Questa speciale zona delimitata di terreni argillosi e calcarei racchiude le viti più antiche del cru, origine dell’imbottigliamento del Falletto Riserva di Giacosa ..

    Prodotto solo nelle migliori annate, monumento all’enologia italiana che nasce da un prestigioso cru e matura in botte grande per 36 mesi e altrettanti in bottiglia.

    .

    Barolo classico prodotto nel cru che meglio esprime lo stile di Bruno Giacosa, ormai ultra-80enne negociant storico delle Langhe. Da uve di proprietà (i vini da uve acquistate vengono imbottigliati come az. Bruno Giacosa) e assaggiato dopo un Le Rocche del Falletto 2007 già importante di suo (in commercio dal 2013), la Riserva 2001 presenta tutta l’ampiezza del bagaglio olfattivo di un Barolo mastodontico: frutta sotto spirito, marmellata di prugne, tartufo, liquirizia, pietra focaia (per Bruno Giacosa, IL descrittore del Falletto), funghi, chiodi di garofano, ginepro e cardamomo, cioccolato, cola, china. Un naso sovrumano e debordante nella sua ampiezza composta. Il sorso è pieno, soddisfacente, profondo e dettagliato. I tannini dolci e infiltranti prolungano la persistenza del succo e insieme alle retrolfazioni viene anche un po’ di pelle d’oca. 99/100+, a memoria non ricordo un vino più profondo di questo.

     

    Valutazioni:      Wine Spectator  97/100          Robert Parker   97/100         

    Quando bere: 2021/2051

    Dato il loro valore, le bottiglie di pregio come questa non sono soggette a eventuali promozioni.

     

  • Giacomo Conterno – Barolo DOCG. Riserva “MONFORTINO” 2001 Magnum

    3.087,60

    ” Vendita solo a privati “

    La punta di diamante dell’enologia italiana. Il leggendario Barolo Riserva Monfortino delle cantine Giacomo Conterno è il fiore all’occhiello di tutta la nostra produzione. L’unica etichetta italiana in grado di competere con le quotazioni delle più blasonate bottiglie francesi, confermandosi come una vera asset allocation per chi intende il vino come investimento alternativo alla Borsa Valori. Ma, ovviamente, oltre a rappresentare un importante investimento, il Monfortino è la perfezione nel bicchiere, da bere almeno una volta nella vita. Figlio di una solida quanto semplice filosofia produttiva: secondo Roberto Conterno (nipote del fondatore Giacomo) il buon vino necessita solo di maturità, tempo e travasi. Proveniente dal mitico vigneto Francia, è prodotto solo in grandi annate e viene messo in commercio dopo otto anni di maturazione. Un vino monumentale ed emozionante, il capolavoro assoluto dell’enologia italiana.

    Wine Advocate di Robert Parker
    Il Barolo Riserva Monfortino 2001 di Conterno è un vino imponente e gigantesco. Strati di frutta dolce e profumata scorrono sul palato in questo Monfortino grazioso, raffinato ma potente. Sentori di frutti rossi dolci, rosa, liquirizia e spezie avvolgono il finale profondamente risonante. Questo è un altro vino che richiede pazienza. Oggi è un neonato.  (4/2012)

    Wine Spectator
    Citazione esterna Offre aromi dolci di prugna e uva sultanina, con sentori di agrumi al naso. Corposo, con tannini morbidi e dolci e sapori di cedro, cappuccino e frutta dolce. Lungo e stupendo. Difficile bere ora. Migliore dopo il 2025. *Collezionismo* (5/2009)

    International Wine Cellar di Stephen Tanzer
    Buon rosso medio con riflessi ambrati. Al naso offre un incredibile profumo precoce di fragola, tartufo e petalo di rosa. Poi profondo, cremoso e complesso al palato; uno mastica questo vino! Vino incredibilmente giovane di eccezionale concentrazione, dolcezza e sapidità. I sapori di fragola e tartufo sono complicati da una sfumatura carnosa. Mostra molto più taglio rispetto al 2000. Finitura con notevole lunghezza. (12/2007)

    Doctorwine
    Annata 2001 Degustata: Gennaio 2014
    Meraviglioso, ora stiamo arrivando da qualche parte dopo tutta l’aggressività delle annate precedenti. L’impressione generale è che sia solenne, a cominciare dal colore vivo, rosso, intatto. È quasi come se fosse stato imbalsamato per 12 anni. Eppure solo oggi comincia a mostrare la sua vera natura. L’aroma ha una complessità eccezionale in quanto evolve nel bicchiere continuamente per ore. Le note minerali sono pressoché uniche, la struttura multistrato per permettere ad ogni annusata di scoprire nuove sensazioni, dal cardamomo allo zenzero, dal rabarbaro al ribes, al solito (e qui Roberto mi ucciderebbe) profumo di anguria che meravigliosamente lo contraddistingue. La bocca è viva e briosa, stimolante e indomabile. Un Monfortino di grande classe e autorevolezza. Ha ancora molta strada da fare.

    Valutazioni
    Robert Parker 98/100         Wine Spectator   98/100         Vinous    95/100    DoctorWine    65/100       Stephen Tanzer     96/100

    Quando bere:   2021/2051

    Dato il loro valore, le bottiglie di pregio come questa non sono soggette a eventuali promozioni.

     

  • Giacomo Conterno – Barolo DOCG. Riserva “MONFORTINO” 2001

    1.454,90

    ” Vendita solo a privati “

    Max. 1 Bottiglia per cliente

    La punta di diamante dell’enologia italiana. Il leggendario Barolo Riserva Monfortino delle cantine Giacomo Conterno è il fiore all’occhiello di tutta la nostra produzione. L’unica etichetta italiana in grado di competere con le quotazioni delle più blasonate bottiglie francesi, confermandosi come una vera asset allocation per chi intende il vino come investimento alternativo alla Borsa Valori. Ma, ovviamente, oltre a rappresentare un importante investimento, il Monfortino è la perfezione nel bicchiere, da bere almeno una volta nella vita. Figlio di una solida quanto semplice filosofia produttiva: secondo Roberto Conterno (nipote del fondatore Giacomo) il buon vino necessita solo di maturità, tempo e travasi. Proveniente dal mitico vigneto Francia, è prodotto solo in grandi annate e viene messo in commercio dopo otto anni di maturazione. Un vino monumentale ed emozionante, il capolavoro assoluto dell’enologia italiana.

    Wine Advocate di Robert Parker
    Il Barolo Riserva Monfortino 2001 di Conterno è un vino imponente e gigantesco. Strati di frutta dolce e profumata scorrono sul palato in questo Monfortino grazioso, raffinato ma potente. Sentori di frutti rossi dolci, rosa, liquirizia e spezie avvolgono il finale profondamente risonante. Questo è un altro vino che richiede pazienza. Oggi è un neonato.  (4/2012)

    Wine Spectator
    Citazione esterna Offre aromi dolci di prugna e uva sultanina, con sentori di agrumi al naso. Corposo, con tannini morbidi e dolci e sapori di cedro, cappuccino e frutta dolce. Lungo e stupendo. Difficile bere ora. Migliore dopo il 2025. *Collezionismo* (5/2009)

    International Wine Cellar di Stephen Tanzer
    Buon rosso medio con riflessi ambrati. Al naso offre un incredibile profumo precoce di fragola, tartufo e petalo di rosa. Poi profondo, cremoso e complesso al palato; uno mastica questo vino! Vino incredibilmente giovane di eccezionale concentrazione, dolcezza e sapidità. I sapori di fragola e tartufo sono complicati da una sfumatura carnosa. Mostra molto più taglio rispetto al 2000. Finitura con notevole lunghezza. (12/2007)

    Doctorwine
    Annata 2001 Degustata: Gennaio 2014
    Meraviglioso, ora stiamo arrivando da qualche parte dopo tutta l’aggressività delle annate precedenti. L’impressione generale è che sia solenne, a cominciare dal colore vivo, rosso, intatto. È quasi come se fosse stato imbalsamato per 12 anni. Eppure solo oggi comincia a mostrare la sua vera natura. L’aroma ha una complessità eccezionale in quanto evolve nel bicchiere continuamente per ore. Le note minerali sono pressoché uniche, la struttura multistrato per permettere ad ogni annusata di scoprire nuove sensazioni, dal cardamomo allo zenzero, dal rabarbaro al ribes, al solito (e qui Roberto mi ucciderebbe) profumo di anguria che meravigliosamente lo contraddistingue. La bocca è viva e briosa, stimolante e indomabile. Un Monfortino di grande classe e autorevolezza. Ha ancora molta strada da fare.

    Valutazioni
    Robert Parker 98/100         Wine Spectator   98/100         Vinous    95/100    DoctorWine    65/100       Stephen Tanzer     96/100

    Quando bere:   2021/2051

    Dato il loro valore, le bottiglie di pregio come questa non sono soggette a eventuali promozioni.

     

  • Chateau LAFITE ROTHSCHILD 2001 Bordeaux/ Pauillac 1er Grand Cru Classé

    918,30

    Trattativa Riservata

    La miscela precisa di Lafite Rothschild può variare. Spesso contiene tra l’80-95 percento di Cabernet Sauvignon, con il Merlot che costituisce gran parte del resto. Il vino viene affinato fino a 20 mesi in barriques nuove di rovere.

    Vinous

    Il Lafite-Rothschild del 2001 ha un po’ più di precisione al naso rispetto al Lafite millenario. È vivido e concentrato, con mora, radica, cedro e menta e un tocco di cola sullo sfondo. Il palato è ben equilibrato e di consistenza snella, che si sviluppa magnificamente con l’aerazione fino a uno splendido finale color tartufo che è un po’ più speziato rispetto a tre anni fa, quando ho assaggiato l’ultima volta questa annata. Forse si allontana solo verso il traguardo rispetto al 2000. Tuttavia, questo è un Lafite-Rothschild elegante e a sangue blu che trasuda classe. ( (9/2021)

    Wine Spectator

    Metti il ​​naso in questo e dice qualcosa: “Io sono speciale”. Profumi profondi e generosi di more, tabacco fresco e minerali. È corposo, con grandi tannini vellutati e un finale lunghissimo. Come un maglione di cashmere fine. *7° posizione tra i  100 migliori vini del 2004, da collezione* (3/2004)

    Decanter 

    Incredibile finezza: matita, cassis, cedro e indimenticabile. Annata molto sottovalutata. ( (10/2014)

    Wine Advocate di Robert Parker

    Il colore prugna/viola intenso e saturo di Lafite Rothschild del 2001 è accompagnato da note simili a un liquore a matite di piombo mescolate con dolci ribes rosso e nero, prugne e cedro. Questo blend di 86,5% Cabernet Sauvignon e 13,5% Merlot è un classico esempio di Lafite. Estremamente elegante, di medio corpo, con concentrazione intensa, ricchezza e tannino dolce, sembra essere su un percorso di rapida evoluzione, almeno rispetto alle recenti annate Lafite che sono state molto più arretrate e potenti. (RP)  (6/2004)

    Valutazioni: Robert Parker   96/100   Wine Spectator   96/100

    .                                 Vinous/Antonio Galloni    96/100        Decanter    95/100

    Quando bere:  2012/2035

    Dato il loro valore, le bottiglie di pregio come questa non sono soggette a eventuali promozioni.

  • Chateau Margaux – Bordeaux 1er Grand Cru Classé AOC “MARGAUX” 2001

    669,60

    Trattativa Riservata

    Château Margaux, la vendemmia del 2001 è stata una bella annata. In realtà è abbastanza simile alla 1999, essendo molto fine e possedendo una trama tannica che unisce tenerezza e armonia. Questo vino era già piacevole nella sua giovinezza, già armonioso, con uve perfettamente mature. Mostra un bouquet più fine e sviluppato con l’invecchiamento. Questo Château Margaux 2001 è un vero vino di piacere, con uno splendido potenziale di invecchiamento e un grande equilibrio

    Wine Advocate-Parker :

    Lo Chateau Margaux del 2001 continua ad evolversi in modo impressionante. Al naso si sente sensuale, virando verso la frutta rossa piuttosto che nera, con una purezza disarmante e forse mostrando un carattere più floreale/violaceo rispetto al 1999. Entrambi mostrano un’enorme precisione e delineazione. Al palato è di medio corpo, spigoloso e teso con una fresca acidità, così fresco e vitale in bocca. Degustato accanto allo Château Margaux del 1996, è chiaro che il 2001 è parecchio indietro, ma il modo in cui si apre con tanta sicurezza e brio sul finale assicura che questo abbia un futuro prospero. Degustato maggio 2016.

    Valutazioni: Robert Parker   94/100   Wine Enthusiast   96/100

    Quando bere:  2010/2045

    Dato il loro valore, le bottiglie di pregio come questa non sono soggette a eventuali promozioni.

  • Ca’ del Bosco – Pinot Nero del Sebino IGT “PINERO” 2001

    53,00

    Trattativa Riservata

    Sfida. Il Pinot nero è croce e delizia dei più grandi viticoltori del mondo: vitigno difficile da coltivare, ha bisogno di cure particolari, un’opera rara che riesce a esprimersi in tutta la sua grandezza solo in alcuni ambienti e in alcune annate. Ca’ del Bosco ha raccolto la sfida e fin dal 1983 produce questo Pinot nero di valore mondiale, sintesi della straordinaria vocazione del terroir. Il risultato è un vino assolutamente tipico e seducente, dal caratteristico profumo, che richiama piccoli frutti come il ribes, il mirtillo, la mora e il lampone. Un sapore morbido, elegante e complesso, di straordinaria persistenza.

  • GAJA – Langhe Doc. Cru ” SORI SAN LORENZO ” 2001

    410,00

    Nebbiolo dal carattere forte e austero, che prende il nome dall’omonimo vigneto “Sorì San Lorenzo” a Barbaresco, dal bel colore rosso granato, si presenta al naso con un bouquet fruttato molto concentrato, con sentori di mora e frutti di bosco, mirtillo e ribes, confettura di frutti rossi e sentori di caffè, liquirizia, spezie e frutta secca. Dal sapore caldo e morbido, con tannini importanti ma eleganti che gli regalano nobiltà e grande struttura, persistente, si abbina perfettamente con carni rosse alla griglia, selvaggina, preparazioni con il famoso Tartufo Bianco d’Alba e formaggi stagionati. E’ un vino che bel si presta al lungo invecchiamento
    La vinificazione prevede fermentazione e macerazione in acciaio per circa venti giorni. Successivamente a questo processo il vino matura per 12 mesi in barrique e 12 mesi in botti grandi tradizionali.

    Valutazioni:
    Robert Parker  96/100   Wine Spectator  96/100    Falstaff  96/100    Wine Enthusiast   95/100
    Quando bere:  2014/2034
    .
    Dato il loro valore, le bottiglie di pregio come questa non sono soggette a eventuali promozioni.
  • GAJA – Langhe Doc. Cru ” SORI TILDIN ” 2001

    410,00

    La parola “Sorì” indica una collina esposta a sud. “Tildìn” era il soprannome della nonna di Angelo Gaja, Clothilde Rey. Era una visionaria che è stata determinante nell’acquisizione di alcuni dei lotti migliori per la tenuta di Gaja, oltre ad essere l’ispirazione dietro la continua ricerca di innovazione di Angelo.
    Viola profondo. Aromi complessi di pane tostato, minerali, amarene, cedro e spezie.

    Visualizza il profilo di degustazione più rotondo di tutti i vini monovite Gaja. Il corpo ricco, la trama sottile ei tannini fini e maturi sono tipici di questo vino di grande finezza, espressione per eccellenza della terra e del vitigno Nebbiolo. Questo vino ha un potenziale di invecchiamento straordinario: più di quarant’anni in annate eccezionali.

    La vinificazione prevede fermentazione e macerazione in acciaio per circa venti giorni. Successivamente a questo processo il vino matura per 12 mesi in barrique e 12 mesi in botti grandi tradizionali.

    Valutazioni:
    Robert Parker  96/100   Wine Spectator  95/100    Stephen Tanzer   94/100
    Quando bere:  2013/2033
    .
    Dato il loro valore, le bottiglie di pregio come questa non sono soggette a eventuali promozioni.
  • GAJA – Langhe DOC. Cru ” COSTA RUSSI ” 2001

    410,00
    Il Langhe Costa Russi è un vino che nasce da un blend di uve 90%nebbiolo e 10%barbera, (per questo non può, per disciplinare, essere chiamato Barbaresco),  situate nel vigneto Costa Russi nel comune di Barbaresco. La vinificazione prevede fermentazione e macerazione in acciaio per circa venti giorni. Successivamente a questo processo il vino matura per 12 mesi in barrique e 12 mesi in botti grandi tradizionali.
    Il Langhe Costa Russi di Gaja è un vino dal colore rosso rubino profondo. Al naso è seducente e raffinato, elegante, fruttato e vellutato intrigante e con aromi fruttati ben integrati. Al palato si presenta con un corpo pieno, di grande concentrazione e purezza. Un vino potente, ricco e persistente.
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    Valutazioni:
    Robert Parker  95/100   Wine Spectator  95/100    Stephen Tanzer   95/100
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    Quando bere:  2013/2033
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    Dato il loro valore, le bottiglie di pregio come questa non sono soggette a eventuali promozioni.
  • Bruno Giacosa – Barbaresco D.O.C.G. “S.STEFANO DI NEIVE” 2001

    217,50

    Da collezione privata, non fatturabile.

    Il Barbaresco “S.Stefano” 2001 è un vino pregiato prodotto dalla storica cantina piemontese Bruno Giacosa. Le uve Nebbiolo provengono da vari appezzamenti aziendali situati a Barbaresco. È un classico che rappresenta fedelmente la filosofia aziendale: rosso potente e strutturato, il Barbaresco “S.Stefano” 2001 di Bruno Giacosa ha un colore rubino granato luminoso e ricco; naso molto intenso, accattivante, ciliegia, fragole carnose; estremamente complesso, con tannino levigato e finissimi, dolce fusione di frutta, floreale, con un retrogusto di cuoio. Sorso complesso e lunghissimo. Sicuramente di grande longevità.

    Valutazioni
    Wine Spectator  94/100     Cellar Tracker  93/100

    Quando bere:  2015/2041 e oltre.

    Dato il loro valore, le bottiglie di pregio come questa non sono soggette a eventuali promozioni.

  • La Spinetta – Barbaresco Docg. Cru ” VALEIRANO ” 2001

    153,00

    Complesso, profondo, signorile

    Il Valeirano mostra una sorprendente mineralità, sostenuta da un’incredibile struttura. Ricorrono sentori di foglia di tè e note balsamiche al naso e al palato. Il finale è intenso e i tannini finissimi.

    VIGNETO DI PRODUZIONE

    Valeirano a Treiso (Cn)

    VINIFICAZIONE

    Macerazione e fermentazione alcolica in vasche a temperatura controllata per un periodo medio di 14-15 giorni. Fermentazione malolattica in botti di rovere francese, di cui il 20% nuove e le restanti di secondo passaggio, e conseguente affinamento per 20-22 mesi. Affinamento in bottiglia per circa 6 mesi.

    Di colore granato, profondo e vivo, e il profumo del tappo ci hanno stregato. Naso di sottobosco, frutta, humus, speziatissimo senza eccessi, con note di legno nobile e appena dolce, austera florealità e una bella successione di liquirizia, tostature, tabacco e smalto. Questo Starderi 2001 in bocca tradisce i suoi 14,5%, si lascia bere molto bene, ha un gran bell’equlibrio tra alcol, finezza tannica e acidità sostenuta. Insomma, va giù bene e invoglia ad un altro sorso. Evoluzione 25/30 anni.

     

    Valutazioni:   Wine Spectator   93/100    Stephen Tanzer   93/100     Robert Parker   94/100
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    Dato il loro valore, le bottiglie di pregio come questa non sono soggette a eventuali promozioni.